Dal 1951 al 2001 le Alpi italiane hanno subito gravi processi di spopolamento, soprattutto nei comuni più alti e in quelli situati alle estremità della catena.

Nell'ultimo cinquantennio l'incremento demografico italiano medio è stato del 20%: ma ben pochi fra i comuni alpini hanno potuto aumentare la propria popolazione di questa quota.

Lo spopolamento è un fenomeno di genere: le donne se ne sono andate molto di più degli uomini, e spesso sulle Alpi si assiste ad un vero e proprio deficit di popolazione femminile.

Quante donne rispetto a quanti uomini nei comuni alpini? In molti casi, addirittura 3 donne per ogni 7 uomini in età fertile. Questo provoca una vera e propria emergenza sociale.

I comuni alpini in cui le donne in età fertile sono in numero pari o maggiore a quello dei coetanei maschi sono una ristretta minoranza, che mostrano l'emergenza del problema.

Sulle Alpi si considerano "città" i comuni che superano i 5.000 abitanti. Quali si spopolano e quali, al contrario, vivono uno sviluppo demografico?

I comuni alpini sono stati divisi fra "vicini" (distanti meno di mezz'ora di macchina in inverno da città di 5.000 abitanti) e "lontani (distati più di mezz'ora di macchina in inverno).

E' vero che la lontananza incide sulle dinamiche di spopolamento dei comuni alpini? Ad un esame accurato, la realtà si pesenta più complessa di ciò che si pensa.....

E' vero che i comuni "vicini", che possono contare sui serviz e le opportunità di insediamenti urbani più grandi, non si spopolano? Anche in questo caso, i dati riservano parecchie sorprese.....