DONNE, SOCIETA’ EGUALITARIE, PATRIARCATO
Per decine di migliaia di anni, le società umane sono state egualitarie e gilaniche: uomini e donne svolgevano più o meno gli stessi ruoli. Da quando, perché e dove la situazione ha cominciato a cambiare? E' possibile rintracciare quello che resta delle civiltà anarchiche, òprive di gerarchia, non sessiste e utilizzare usanze, tradizioni e leggi antiche dei popoli che non si sono assimilati per cercare di costruire nuovi sistemi sociali e politici?
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IL DIRITTO DI FAMIGLIA E LE DONNE: provenienza di classe e origine geografica delle norme. La differenza fra ciò che sta scritto nei codici e ciò che si fa nelle case
In assenza di fonti scritte certe, bisogna desumere un diritto di famiglia che sicuramente esisteva dalle rappresentazioni iconografiche. Non esistono società senza regole e il matrimonio e la famiglia, prima cellula di protezione e di produzione, è importante e va salvaguardata ad ogni costo. Sessualità. matrimonio, riproduzione e filiazione sono fattori essenziali nella vita non solo del singolo ma anche della comunità, non possono essere lasciati al caso (o alla pulsione emotiva) ed entrano nella sfera del sacro. Le nozioni di libertà sessuale ed amore romantico sono concetti moderni, specie se si vuole parlare di diritto di famiglia. Gli slanci sentimentali durano poco ma la famiglia resta. Il «diritto alla felicità» è un’invenzione moderna e funziona soltanto per chi se la può permettere.
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Domestico e selvatico. Orto ed erbe spontanee: le donne e la nascita dell'agricoltura.
Sono state le donne a scoprire l'agricoltura. Ma, specialmente in montagna, per millenni la coltivazione del suolo è stata coniugata con la caccia, la raccolta, la gestione delle risorse forestali. Un sistema misto che ha creato l'alpicoltura, che ha permesso la sopravvivenza sulle Alpi e una certa ricchezza delle sue popolazioni, senza degradare l'ambiente. Ricordiamo che allevamento di bestiame, produzione di burro e formaggio, orticoltura sono stati amministrati per secoli dalle donne, perchè gli uomini andavano a lavorare lontano. Le signore delle Alpi hanno costruito un modello che potrebbe rivelarsi essenziale per cercare di sopravvivere alla crisi climatica che incombe......
storia agricoltura - donne.pdf
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DONNE ARMATE: GUERRIERE E FALSIFICAZIONE DELLA STORIA
Nel II secolo a.C. ad Oleggio (No) fu sepolta una donna con l’intera panoplia d'armi. All’interno della tomba , un piatto, con scritto: Rigana: la parola deriva dal latino regulus (non rex), femminile del celtico rix o forse del leponzio rikos: comandante militare. E lei non fu certo l’unica. Anzi. Di solito si pensa alla donna come ad un essere debole e fragile, che aspetta a casa il ritorno del marito in battaglia, pronta a fargli da riposo e conforto, che deve essere difesa dai maschi, perchè è sempre a rischio di violenza e, si sa, le femmine del nemico sono tutte puttane. In realtà si scoprono un gran numero di signore sepolte con ferri da combattimento, morte in guerra. Come testimoniano molti storici dell’antichità, le donne delle tribù celtiche e germaniche svolgevano una specie di servizio militare, sapevano difendere se stesse e la propria comunità, e piuttosto che sopportare la schiavitù, ammazzavano i propri figli e poi si suicidavano.
Zapruder - donne armate - articolo.pdf
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La religione della Dea. Tracce nella tradizione e continuità nella gestione dell’ambiente alpino
Le culture preistoriche matrifocali e il loro rapporto con l'ambiente, compresa la capacità di "tornare indietro" a livello tecnologico, quando le condizioni climatiche lo richiesero. Le società antiche hanno risposto in modo diverso alle sfide ambientali: alcune, come quella di Malta, pur essendo molto progredita, non riuscì a calcolare la capacità portante dell'ecosistema e dopo pochi anni di siccità subì una crisi che portò alla morte l'intera popolazione. Prima che arrivasse di nuovo qualcuno a Malta passarono mille anni; prima che si potesse parlare di un livello di progresso comparabile a quello perduto 15 secoli. Altri gruppi umani, invece, fra cui anche diverse tribù alpine, decisero di tornare indietro. Finora questa rinuncia fu interpretata come segno di imbarbarimento: in realtà secondo me si tratta di avanzamento, di fronte alla minaccia per la sopravvivenza, che alcuni hanno saputo cogliere, e altri no (e sono morti).
Donne - Storia - dea madre e ambiente (1
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La Dea della montgna. Le Grandi Madri e la resistenza all'Impero
Il profilo unico delle montagne costituivano un segno di identità e di individualità imprescindibile delle antiche tribù nomadi. In un’esistenza fatta di precarietà e di erranza, di vite brevi, di assenza di certezze, di lotta per la sopravvivenza, i rilievi che si innalzavano sopra le valli erano una presenza fissa, un punto di riferimento, un legame permanente fra le generazioni e il territorio. Spesso il loro nome significava semplicemente “Grande Madre”. Si sa per certo che per le civiltà alpine e montanare il luogo più venerato era proprio la cima delle montagne legate a un’entità femminile, protettiva, includente, la Dea della montagna, che offriva ai suoi popoli continuità culturale, rituale, emotiva, nonché protezione dai dominatori che venivano invasi dal panico al solo pensiero di dover attraversare le “selve oscure”.Seguendo le tracce arrivate fino a noi dall’archeologia e dal mito, si ricollegano i fili di una storia negata.
dea montagna.pdf
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Le Madonne Nere sulle Alpi
Per millenni, una delle forme della Dea triplice fu la Dea Nera. Nera, come la terra fertile e la prosperità di esseri umani, piante ed animali; nera come il ventre che partorisce; nera come le caverne della Madre Terra in cui venivano depositati i morti per la seconda nascita. Con l'avvento del cristianesimo, le antiche religioni vennero proibite, e fu intimato l'ordine di distruggere le immagini. Ma poco per volta, cominciarono ad apparire, trasformate in Madonne. Poi furono vietate altre volte; si tentò di verniciarle di bianco; furono considerate "imbarazzanti" e coperte da vestitoni di pizzo che nascondevano i simboli di potere e la negritudine. Ma la gente non ha mai smesso dio adorarle......
madonna nera sulle alpi.pptx
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Le Madonne dell'albero
Gli alberi erano esseri sacri in tutta l'Europa coperta dalla foresta meravigliosa che metteva il terrore ai legionari romani. Ai rami si appendeva ogni genere di oggetto: dalle teste mozzate dei nemici alle immagini divine. I cristiani abbatterono piante e boschi sacri, ma non riuscirono ad eliminare le antiche credenze. E allora, quando l'intolleranza si fu placata, la Signora ricominciò ad apparire nei boschi, e quadri i icone furono ritrovati.... e ricostruiti i santuari alle Madonne.
madonne albero.pdf
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Le Madonne della Grotta
Le grotte furono le cattedrali della preistoria, e probabilmente il primo sito sacro della storia dell’umanità furono le grotte in cui le donne andavano a partorire. I santuari in grotta – legati alla fertilità – si sono mantenuti nei millenni e sono diventati sedi di culto mariano.
Madonna della grotta.pdf
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Le Madonne dell'acqua
L'acqua fonte di vita: da sempre è stata associata alla Grande Madre, alle montagne cperte di neve, e poi alla Madonna cristiana. Molte chiese antiche avevano un pozzo o una sorgente all'interno, e la fede nell'acqua magica, nell'acqua che guarisce è tuttora ben viva.
Madonna dell'acqua.ppt
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Le Madonne del latte
La Grande Madre allatta i suoi cuccioli: umani, e animali. La Grande Madre era un essere ibrido: umana, ma anche bestiale, vegetale: era di fatto Madre Natura. La Madonna cristiana perde i caratteri non umani, continua ad allattare . Per questo viene definita "indecente" e spesso nascosta. Solo di recente le sue immagini sono state svelate......
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La Madonna della pietra
Le pietre sono le ossa della Grande Madre. La prima dea fu rappresentata da un sasso, o dalla roccia della cima di una montagna. La bellezza dei sassi delle montagne non ha mai fatto sparire la fede delle genti delle tribù alpine: la rappresentazione divina e numinosa è passata dalla Dea alla Madonna.
Madonna di pietra-compresso.pdf
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La Madonna del respiro
Per millenni ci sono stati luoghi in cui la Grande Madre è riuscita ridar vita ai morti. Col cristianesimo, e con la minaccia incombente che i bambini morti senza essere stati battezzati fosser scaraventati all'inferno, generazioni di genitori disperati sono tornati in quegli stessi luoghi dove, nel frattempo, la Dea era stata sostituita dalla Madonna. Levatrici invece che sacerdotesse praticavano il rito che consentiva il sacramento e quindi la sepoltura in cimitero. E malgrado i divieti della Chiesa, le processioni andarono avanti per secoli......
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Margherita santificata per omicidio: la tradizione grigionese e la donna che porta il drago (peloso) in braccio
Madrisa, Margareta, Rätia o Rita sono i nomi della dea della montagna, degli alberi e delle fonti degli antichi Rätiens.
Margriata era la Grande la Dea dei Reti, signora delle montagne e della sapienza, trasformata in santa dal cristianesimo. Era una Dea Sainante, della guarigione, della scrittura sacra, della protezione e delle armi. Era una Potnia Thèron, signora della natura selvaggia e degli animali, a cui si offrivano punte di freccia di lancia nella sorgenti a lei consacrate. Per lei si compone una famosa canzone, cantata ancora oggi nei Grigioni: lei si nasconde in alpeggio, travestiuta da uomo. Scoeprta dal suo pastore, per non farsi scorpire lo sprofonda nelle viscere della terra..... e viene santificata per omicidio. E rappresentata col Tatzelwurm, il drago peloso delle montagne.
Margriata e il drago.odp
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MAGIA E POTERE- RITI E PRATICHE LEGATI ALLA NASCITA NELLE CULTURE ANTICHE
La prima magia fu quella di far nascere la vita: il potere delle donne nelle società arcaiche fu enorme. Il primo recinto sacro fu quello del parto. Le donne che sapevano far nascere i bambini erano anche sacerdotesse; la religione era presieduta da una Dea incinta e la sessualità era sacralizzata. Anche dopo l'avvento del patriarcato, miti e riti relativi alla nascita rimangono - per secoli - di esclusiva pertinenza femminile. Erano le donne che decidevano chi poteva vivere e chi doveva morire. Solo con l'ospedalizzazione, la nascita diventa un atto sanitario e medicalizzato. In mano ai maschi.
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STORIA DELLE DONNE DA EVA A DOMANI - dalle origini alle civiltà imperiali: Roma e la Grecia
I TEMPI ARCAICI, I TEMPI DEL MITO, GLI ALBORI DELLA STORIA
Le donne dell'età delle pietra. Il mito del matriarcato
Donne potenti, donne guerriere. Sacerdotesse e sciamane.
LA DONNA DEI CLASSICI: GRECI E ROMANI
Nobili e schiave, contadine e cittadine. Ateniesi e spartane. Matrone e altre.....La nuova religione.
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STORIA DELLE DONNE DA EVA A DOMANI - Medioevo e Rinascimento: la civiltà europea nasce sulla cenere dei roghi
IL MEDIO EVO: LA LUNGA STORIA DELLA RESISTENZA DELLE DONNE STREGHE
L'antica religione delle donne. Il potere delle donne nelle comunità. Le donne sapienti, guaritrici, veggenti
Streghe, eretiche, delinquenti, maledette amanti del demonio
SECOLI DI FERRO E FEMMINE DI BURRO
La nascita di un nuovo ideale di bellezza: la donna grassa e bianca. Protestanti e cattoliche: tutte nella stessa barca? Artigiane e contadine.Teatri di protesta e voce delle donne
Donne - Storia - Medioevo e Rinascimento
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STORIA DELLE DONNE DA EVA A DOMANI - La speranza dell'emancipazione
L'EPOCA DEI LUMI E LA SCONFITTA DELLE DONNE
Il rinascimento nasce dalle ceneri dei roghi. Lavoro delle donne. Lavoro degli uomini. Il potere dei soldi e il mercato delle donne. Rivoluzione industriale e proletarizzazione delle donne
BORGHESI E PROLETARIE
Inurbamento e marginalizzazione delle campagne: i sogni di fuga delle donne. Le madri di famiglia operaia.
Sessualità e gravidanze fra controllo delle nascite e bisogno di braccia. La doppia morale e il piacere negato
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STORIA DELLE DONNE DA EVA A DOMANI - L'illusione della liberazione
RIPARTIRE DA CAPO
Il miraggio di una vita borghese: un buon matrimonio
La speranza è nella guerra.... Fascismi e nascita della casalinga. Emancipazione e rivoluzione mancata.
L'OGGI E IL DOMANI: DOVE STA ANDANDO EVA?
Sfondare il tetto di cristallo. Lavoro domestico e maschio assente. La depressione: male femminile o conseguenza di genere? Violenza e femminicidio.
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Hildegarda di Bingen: visionaria, intellettuale, spregiudicata, conservatrice. Donna del suo tempo
Hildegard von Bingen: un'intellettuale poliedrica, una delle menti più vivaci di tutti i tempi, stranamente appare pochissimo sui testi che raccontano la storia ufficiale: nè come filosofa, nè come mistica, nè come medica, nè come musicista...... eppure la gente la ama moltissimo, ci sono fan club per la badessa che fu monaca per tutta la sua vita e cominci ad avere le allucinazioni a tre anni. Correva l'anno 1098, nella Germania profonda, fatta di villaggi che ancora oggi non raggiungono i 300 abitanti.......
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STORIA DELLA MODA: ESTETICA, CLIMA, PRATICITA', IMPOSIZIONI MORALI. L'abito delle donne delle montagne dalla preistoria ad oggi
Le donne delle Alpi hanno indossato, per millenni, comodi vestiti al ginocchio con morbidi stivali di pelli e tute di pelliccia, che permettevano di cavalcare e di star fuori al freddo. Poi Chiesa e morale hanno imposto una serie di restrizioni che hanno chiuso le donne in casa e le hanno coperte da testa a piedi.....
Donne - moda alpina (2).pptx
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STORIA DELLA MODA: ESTETICA, CLIMA, PRATICITA', IMPOSIZIONI MORALI. Il vestito delle signore dall'antichità al Rinascimento.
Per le donne di alta casta, il vestito ha sempre avuto una funzione di rappresentanza più che una ragione pratica. Le signore avevano schiave che le aiutavano ad abbigliarsi e potevano metterci ore, sacrificando praticità e comodità alle apparenze. Si adattavano a patire freddo e a portare pettinature complicatissime per seguire le regole.....
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STORIA DELLA MODA: ESTETICA, CLIMA, PRATICITA’, IMPOSIZIONI MORALI. Dal Rinascimento alla contemporaneità
Il Rinascimento vede un arretramento netto della condizione femminile delle donne dei ceti abbienti e la perdita di libertà si nota immediatamente a livello di abbigliamento. Dal '500 in poi si impone un vero e proprio strumento di tortura, il busto, che si diffonderà anche fra la borghesia, e si farà sempre più stretto e dannoso fino alla fine dell'800...... per poi lasciare il posto a nuove forme di dominazione estetica, più difficili da riconoscere, più pericolose perchè durano per tutta la vita e non solo in gioventù, e molto più insidiose perchè mascherate da wellness......
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Hildegarda di Bingen: le sue visioni, il suo pensiero, la sua medicina
Hildegard cominciò ad avere visioni a tre anni. I suoi genitori, consci, probabilmente, dell’eccezionalità della bambina, fra l’altro, di salute malferma, la affidano a Jutta, che era considerata una delle donne più colte di allora. Ma lei si rende conto da subito che non può mantenere rango e status affermando di avere apparizioni divine: di solito, anche se la gente credeva nelle manifestazioni di spiriti di vario tipo, le donne che andavano in estasi e vedevano Dio si collocavano al di fuori della società. La Chiesa tentava in tutti i modi di ridurle all’ortodossia e di rinchiuderle in monasteri. Per secoli proibì l’eremitismo femminile. Lei sa aspettare: tutta la sua enorme produzione filosofica, teologica, scientifica arrivò dopo i cinquant'anni, quando gran parte delle sue coetanee erano già morte......
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CRISTINA DI BELGIOJOSO AL PARCO: recital di Michela Zucca e Patrizio Fariselli
Nell'ambito di Piano City, la manifestazione pianistica che riunisce a MIlano alcuni fra i più bei nomi a livello internazionale, Patrizio Fariselli, tastierista degli Area, celeberrimo gruppo di rock d'avanguardia, accompagna Michela Zucca che racconta la storia di Cristina di Belgiojoso, la prima proprietaria di quella che fu poi chiamata Villa Palestro. Sulle note di un valzer, le vicende di una delle eroine del Risorgimento italiano: una combattente che - è proprio il vaso di dirlo! - pagò di tasca sua gran parte delle spedizioni militari italiane, e che morì in povertà nella sua villa di Locate Triulzi, trasformata in comune agricola. Una donna di cui a MIlano non esiste nemmeno un ritratto in uno spazio pubblico, e neppure una targa in quella che fu casa sua....
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Matriarcato - progetto rete delle donne delle Alpi e convegno internazionale
Dal 1993 al 2007, dal Centro di ecologia alpina di Trento, ha operato la Rete di donne delle montagne, che ha organizzato un convcegno internazionale biennale sulla donna e la montagna
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Castelli e monasteri: antichi luoghi di potere femminili
MATRIARCATO 1995 - Sulle Alpi, castellane e badesse rappresetano una realtà di potere molto più attiva delle donne aristocratiche e borghesi cittadine.
matriarcato 1995.pdf
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La botte piena e la moglie ubriaca - Storie di donne e di vino
MIti, riti, paure e pregiudizi (maschili) che, nei secoli, hanno accompagnato le donne che amavano il vino - Presentazione
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Dalle brigantesse alla partigiane: donne che combattono in montagna
Streghe, eretiche, rivoltose, brigantesse, partigiane….: questi i nomi che, di volta in volta, assumono le protagoniste della non accettazione del potere costituito in montagna.
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Donne, montagne, resistenza - presentazione
La guerra di liberazione sarebbe stata impossibile senza le montanare: furono loro che autonomamente decisero di dare rifugio ai disertori, e poi di appoggiare attivamente la guerriglia. Ma molte di loro non dichiararono mai la partecipazione alla Reistenza....
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DONNE CHE CANTANO
Il canto ha origini arcaiche e, come gran parte delle "invenzioni" della componente più stanziale della popolazione (vedi l'agricoltura), si deve alle donne che, con ogni probabilità, hanno inventato la canzone usando lo strumento musicale più immediato: la propria voce. Da sempre, sono le donne che cantano: condannate al silenzio dalla società dei maschi, private della possibilità di poter studiare musica, impiegano il primo strumento della storia dell'umanità (che non costa niente) per esprimere emozioni, aspirazioni,. protesta: la voce.
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Donne che se la cantano
Le donne, impossibilitate all'accesso alla cultura scritta, per secoli e per millenni, hanno affidato alle canzoni e ai racconti la storia della loro sofferenza e della loro ribellione.
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Donne delinquenti: storie di streghe, eretiche, ribelli, bandite, tarantolate
Streghe, eretiche, delinquenti: dove sono andate a finire le antiche femmine ribelli delle Alpi e delle foreste d’Europa? Bruciate sui roghi, naturalmente; fatte a pezzi sui patiboli, in mezzo alla gente di città curiosa ed eccitata; ridicolizzate dagli intellettuali; e dimenticate, soprattutto. La foresta, liberata dal suo incantesimo, poté essere sfruttata secondo la tecnologia moderna: la solcarono le strade, e i rettifili disboscati penetrarono fin nel più fitto degli alberi. La distruzione dell’ambiente ebbe inizio, e il “popolo dei boschi” perse l’unica risorsa di cui disponeva: il rifugio in cui ritirarsi dall’influenza dei “civili”.
E perse Dio. O, meglio, la Dea.
Attraverso l’esame di miti e leggende, di racconti e modi di dire, dell’iconografia sacra e profana, questo libro ricostruisce la storia delle matriarche, delle streghe e delle donne “contro”, – eretiche, bandite, ribelli, – verificando quali tracce hanno lasciato nella memoria. Perché
Donne delinquenti - presentazione libro.
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STREGHE, FEMMINE DANNATE, MALEDETTE AMANTI DEL DEMONIO
Per non essere sopraffatte dal patriarcato , le donne ingaggiarono una lunga lotta. Ma preti e capitale riuscirono a rompere la solidarietà di classe che aveva portato alle rivolte medioevali (spesso capeggiate da donne: Giovanna d'Arco e Margherita da Trento tanto perr citarne quaòlcuna) dando ai maschi (a qualunque maschio) la possibilità di essere «padrone in casa propria», e anche se comunque servo, di poter disporre di una donna da schiavizzare.
Streghe - presentazione.pptx
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Donne delinquenti - Streghe, eretiche, ribelli, brigantesse, tarantolate - trasmissione a Radio Popolare di Milano - luglio 09
Un microfono aperto sulle donne rivoltose: presentazione (audio) del libro, e discussione con gli ascoltatori, che esprimono la propria idea .... Per chi non ha voglia di leggere.
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SARDEGNA: L'ISOLA DELLA DEA. Il tempo del mito. LA RELIGIONE DELLA MADRE.
La religione della Madre è la più antica della storia dell’umanità. In Sardegna sono numerosissime le statuine della Dea, spesso rinvenute in contesti cultuali, santuari, sepolture, grotte dipinte e incise. La tipologia di queste immagini le fa risalire al Paleolitico, periodo in cui la stragrande maggioranza delle icone (più del 94,7%) è femminile, e fra le altre figurazioni spesso esistono sculture che presentano gli attributi di entrambi i sessi
Sardegna - dea madre.pptx
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SARDEGNA: LE DONNE DELLA LEGGE. ELEONORA D'ARBOREA. La Carta de logu e lo stato di diritto delle donne
Le antiche leggi sarde prevedevano un’assoluta parità fra maschi e femmine nella spartizione del patrimonio, il mantenimento dei beni da parte della sposa dopo il matrimonio, la possibilità di ereditare anche le cariche più elevate dal padre o dal fratello. Eleonora d'Arborea, eletta giudichessa con una sommossa popolare, nek XIV secolo guida la resistenza sarda cavalcando armata in tutti i villaggi dell'isola, liberando i servi in cambio del servizio militare nei gruppi di autodifesa. Nel frattempo riesce a elaborare la Carta de Logu, primo codice di leggi scritte in volgare e non in latino, in cui il matrimonio riparatore compensa lo stupro ma solo "se è di gusto alla donna"....
Sardegna - Eleonora d'Arborea.pptx
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SARDEGNA: LE ACCABBADORE: Signore della vita e della morte Pratiche eutanasiche nelle civiltà tradizionali
Non si sa a quando risale il complesso rituale celebrato dalle accabbadore. Probabilmente, alla preistoria: nel corso del tempo, si è adattato alla nuova religione, senza cambiare in maniera sostanziale. Nessuno ne parla, nemmeno il clero, perhé è sostanzialmente accettato da tutti. Quindi, stanno tutti zitti: si tratta di una pratica necessaria, spiacevole, tabù. Fino al momento del bisogno, viene rimossa dalle conversazioni. ma la cosa sconvolgente, quando si indaga sulle accabbadore sarde, è scoprire che le pratiche eutanasiche sono diffuse in ogni angolo del mondo e in qualunque periodo storico......
Sardegna - accabbadora.pptx
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SARDEGNA: LE BANDITESSE SARDE: "sa reina" e le sue amiche. Rivoltose e delinquenti per proteggere la propria comunità.
L'antica cultura matrifocale sarda consente alle donne livelli di libertà impensabili in gran parte delle società mediterranee. Per questo nel corso dei secoli, seguono i loro uomini alla macchia, sostenendoli nella clandestinità e condividendone le azioni armate. E, se le vendette sono agite dagli uomini, sono decise dalle donne. Fra l'altro anche molte signore borghesi, che avrebbero potuto sottrarsi alla legge della foresta, scelgono di seguire il Codice Barbaricino piuttosto che le leggi dello Stato, e prendono la via della montagna....
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SARDEGNA: GRAZIA DELEDDA. premio Nobel dimenticato. Società arcaica e modernità: la donna mediatrice e portatrice di innovazione
Grazia Deledda agli inizi del novecento fu sì esempio di modernità, ma a modo suo. Non lotta per le donne, non ci pensa proprio: lei lotta per sé stessa, lotta per affrancarsi dalle catene che la vincolano, lotta per la gloria che agogna, lotta per il potere che desidera e la scrittura, lei lo sa, diventerà un passepartout per aprire tutte queste porte. Malgrado tutto, partecipa ai convegni femministi che si tengono a Roma a più riprese: rimane scandalizzata quando una delle leader del movimento suffragista sviene in pubblico. «E queste vogliono pure votare!» commenta. E’ chiara la consapevolezza, dea parte sua, della necessità dell’assunzione di forza e di potere da parte femminile, ma in senso arcaico, come nelle antiche società matrifocali.
Sardegna - Grazia Deledda.pptx
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DONNE CON LE CESTE IN TESTA - Montagne, antiche dee, arcaici riti della fertilità. Permanenze simboliche.
In molte regioni d'Italia, dal Piemonte alla Sicilia, esiste una tradizione che risale alla notte dei tempi: le donne sfilano in processione per santi e Madonne (spesso nere...) con canestri fioriti sulla testa. Come le antiche sacerdotesse della Dea Madre, nera signora della vita e della morte.
VIGGIANO - CENTE.pptx
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SCARPETTE ROSSE. Storie di donne, di montagne e di rivolte
Da sempre le domme, appena hanno potuto, si sono messe a ballare. Da sempre il potere costituito, fatto di preti e di zelanti difensori della morale, hanno cercato di imperdirglielo: sono riusciti a trasformare le danze delle streghe in orge sfrenate in cui si faceva sesso col diavolo. ma spesso, le rivolte popolari cominciano e terminano con danze festose.....
DONNE - ballo e rivolta.ppt.pps
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MANGIAR DA STREGHE: bambini arrosto e unguenti per volare Alimentazione rituale e cibo del sabba
De lamiis et pythonicis mulieribus (1489) di Ulrich Molitor (m. 1501), il primo trattato illustrato di stregoneria del XV secolo, mostra due streghe affaccendate attorno ad un paiolo fumante. La capacità di fabbricare unguenti a base di erbe è una delle fobie cittadine e maschili fin dai tempi dei Greci e del mito della maga Medea, georgiana e montanara, che ammazza i figli. In effetti però, le prime immagini del sabba non sono magiche ma alimentari…..
Streghe - cibo - presentazione.pptx
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Donne antropologhe: ALEXANDRA DAVID NEEL, la prima donna sul tetto del mondo
Anarchica, rivoluzionaria, femminista, esoterista: fin da ragazza viaggia con qualsiasi mezzo possa avere a disposizione. Contesta il femminismo borghese dichiarando che la prima libertà della donna è l'indipendenza economica. Si mette in contatto prestissimo con intellettuali del buddismo tibetano, e rimane affascinata da quella civiltà. In Tibet l'Impero britannico impedisce l'ingresso a stranieri che non siano soldati o mercati: e lei entra clandestinamente a Lhasa per ben due volte.....
Donne antropologhe - alexadra david neel
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Donne antropologhe: CATERINA PIGORINI, il tatuaggio sacro nelle Marche, la Calabria e il gioco d'azzardo
Sorella del fondatore del Museo Pigorini, figlia di un medico, insegnante di una scuola femminile, quando sposa il sindaco e avvocato del suo paese, smette anche di insegnare: a differenza del fratello, che ebbe la possibilità di viaggiare e di fondare cattedre universitarie, lei potè andare in vacanza col marito. Ma scrisse alcuni saggi fondamentali sulle culture dell'Italia rurale, ed ebbe fondamentali intuizioni sull'arcaicità e sull'origine precristiana di molti riti e tradizioni tuttora praticati.
Donne antropologhe - Caterina Pigorini.p
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Donne antropologhe: EDITH DURHAM, la regina delle montagne. Le radici arcaiche della cultura montanara albanese e la lotta per l'autodeterminazione
Costretta per lunghi anni ad occuparsi solo della famiglia, riesce ad evadere in seguito a una lunga malattia in cui per poco ci lascia la pelle. Consigliata dai medici, cerca un clima più mite in Albania e ci troverà una patria e un popolo di montanari pronto ad accoglierla. Lei li difenderà sempre, contro l'Impero britannico che vuole "proteggerli": giudicata personaggio indesiderabile al Foreign Office, è la prima donna antropologa ufficialmente riconosciuta.
Donne antropologhe - edith durham.pptx
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